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Secondo i dati di PostEurop, le [url=http://www.par5club.com/louboutin.php]louboutin[/url] emissioni di CO2 di negli ultimi tre anni hanno avuto una riduzione pari al 30% (314.669t nel 2009, a fronte delle 476.412t del 2008 e alle 525.207t del 2007). Un risultato eccellente che triplica l’obiettivo fissato dal gruppo di lavoro “ambiente” di PostEurop che [url=http://www.giuseppezanottipaschere.com]giuseppe zanotti sneakers[/url] nel 2007 ha lanciato il programma Greenhouse Gas Reduction con [url=http://www.thehygienerevolution.com/hollister.php]hollister france[/url] un obiettivo globale di riduzione di CO2 del 10% entro il 2012.
Analogamente a quanto avviene in ambito PostEurop, anche IPC ha promosso una serie di iniziative volte a tutelare l’ambiente. Fra queste il programma EMMS (Environment Measurement and Monitoring System) per la misurazione e il monitoraggio dell’impatto ambientale delle attività postali, al quale aderisce la pressoché totalità dei membri dell’Associazione (22 su 24 operatori postali), fra i quali i leader del settore a livello mondiale già da anni attivamente impegnati per ridurre il proprio impatto sull’ambiente, come le poste di Stati Uniti, Canada, Australia, Paesi Bassi, Francia, Germania.
A oggi aderiscono al programma, oltre a Poste Italiane, gli operatori postali di 16 Paesi europei: Austria, Portogallo, Germania, Belgio, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Malta, Danimarca, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna, Svizzera e Olanda mentre altri 11 operatori fino a ora [url=http://www.tagverts.com/barbour.php]barbour deutschland[/url] hanno aderito [url=http://www.fibmilano.it]woolrich[/url] solo come osservatori. La metodologia di calcolo messa a punto da PostEurop adotta lo standard del WRI/WBCSD (World Resources Institute and World Business Council for Sustainable Development) [url=http://www.davidhabchy.com]barbour outlet[/url] e nel 2009 è stata condivisa e concordata con l’UPU (Unione Postale Universale) e con IPC (International Post Corporation).
Per quanto riguarda Poste Italiane, dove le emissioni provengono per i 2/3 dall’area degli edifici [url=http://www.thehygienerevolution.com/hollister.php]hollister[/url] e sono quindi dovute in modo [url=http://www.rtnagel.com/airjordan.php]nike air jordan pas cher[/url] prevalente al consumo di energia elettrica la riduzione di emissione è dovuta alla scelta determinante di approvvigionarsi di energia verde, effettuata dal 2008 e consolidata e rafforzata negli anni successivi.
Poste Italiane, AD : “L’azienda è capofila del progetto europeo Green-house Gas Reduction Programme e partecipa a EMMS, il programma internazionale di monitoraggio e misurazione delle emissioni inquinanti, condotto nell’ ambito dell’International Postal Corporation (Ipc), l’associazione che riunisce i principali operatori postali mondiali”.
Massimo Sarmi, AD Poste Italiane: [url=http://www.teatrodeoro.com/hollisterde.php]hollister[/url] “L’azienda è capofila del progetto europeo Green-house Gas Reduction Programme e partecipa a EMMS, il programma internazionale di monitoraggio e misurazione [url=http://www.jeremyparendt.com/Barbour-Paris.php]barbour france paris[/url] delle emissioni inquinanti, condotto nell’ ambito dell’International Postal Corporation (Ipc), l’associazione che riunisce i principali operatori postali mondiali”.
Anche se ha aderito solo dal 2010 al programma, Poste Italiane si è posizionata nella fascia di eccellenza in termini di riduzioni rispetto alla media dei partecipanti, anche tenendo conto del contesto più vasto e più sfidante. Oltre al monitoraggio quantitativo delle [url=http://www.mxitcms.com/abercrombie/]abercrombie milano[/url] emissioni, infatti, il Programma EMMS di IPC prevede anche la misurazione di parametri di tipo qualitativo, ovvero riferiti ad azioni, comportamenti, scelte aziendali e iniziative volti a promuovere e premiare un uso responsabile delle risorse energetiche e una attenzione ai consumi e agli sprechi non soltanto sul posto [url=http://www.gotprintsigns.com/abercrombiepascher/‎]abercrombie pas cher[/url] di lavoro, ma anche nei dipendenti.
Il Protocollo prevede che l’operatore postale nell’effettuare la rilevazione, si riferisca alle attività postali (corrispondenza, pacchi, corriere espresso e servizi finanziari) e riporti i dati delle emissioni che scaturiscono dai trasporti e dagli edifici.
FONTE:
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